La dichiarazione integrativa speciale, che permetterà di sanare i debiti fiscali pagando un’aliquota scontata del 20%, sarà possibile entro un tetto di 100 mila euro di imponibile annuo, e non di 100 mila euro per tributo e anno di imposta. Dal decreto rimaneggiato sabato dal Consiglio dei ministri, firmata oggi dal Presidente Mattarella, saltano anche le norme che stabilivano la possibilità di usare la dichiarazione per far emergere attività estere e la non punibilità penale della dichiarazione fiscale fraudolenta, della dichiarazione infedele e degli eventuali reati di riciclaggio e autoriciclaggio connessi alla dichiarazione integrativa.
Salta anche l’ultimo comma dell’articolo 9, che finiva per penalizzare i contribuenti onesti, che non si avvalgono delle varie forme di definizione agevolata e di sanatoria previste dal provvedimento. Solo nei loro confronti si disponeva, infatti, un allungamento di tre anni dei termini entro i quali l’Agenzia delle Entrate può disporre gli accertamenti.
Sconti a chi è in difficoltà
Ma non è tutto, perché già si annunciano novità in sede di conversione parlamentare del provvedimento. Anche chi ha dichiarato tutte le imposte ma non è riuscito a pagarle per problemi economici, secondo Lega e M5S, dovrebbe infatti beneficiare di uno sconto. La norma, frutto dell’accordo politico di sabato scorso sul decreto, entrerà nel testo con un emendamento.
Manette agli evasori
E sempre con una modifica in sede parlamentare potrebbero essere inasprite le norme penali relative all’evasione. Il carcere per chi non paga le tasse, contraltare del condono (ci sono almeno sette meccanismi di definizione agevolata del pregresso), era stato evocato dal M5S in campagna elettorale. L’ordinamento italiano lo prevede già, in relazione ai reati fiscali più gravi, ma solo se gli importi dell’evasione eccedono una certa soglia (almeno 30 mila euro).
Aliquote ridotte
Con lo sconto annunciato anche per gli “evasori di necessità” si potranno chiudere le pendenze con il fisco pagando (con rate fino a dieci anni ) il 6% degli importi se il debitore ha un reddito Isee inferiore ai 15mila euro, del 15% con un reddito compreso tra 15 e 22 mila euro e del 25% se i guadagni dichiarati sono compresi tra 22 e 30mila euro. La possibilità di regolarizzare il passato con uno sconto sulle tasse dovute nella prima versione del decreto fiscale era concessa solo ai contribuenti che presentavano una dichiarazione integrativa dei redditi. Quindi a chi ne aveva nascosti almeno una parte al fisco, ma non a chi aveva semplicemente omesso il versamento. Per alcuni di questi, quelli con i redditi inferiori, ora c’è la possibilità di ottenere il «saldo e stralcio» delle relative cartelle. Per gli altri c’è la definizione agevolata o la rottamazione «ter», ma pagheranno l’intero debito senza sanzioni e interessi
PAGELLE/ Inter Milan (1-0): Fantacalcio, i voti. Romagnoli salva il salvabile (Serie A)
Le pagelle di Inter Milan: Fantacalcio, i voti della partita che si è giocata allo stadio Giuseppe Meazza. Il derby è nerazzurro: lo decide Mauro Icardi nel secondo minuto del recupero22 OTTOBRE 2018 - AGG. 22 OTTOBRE 2018, 10.47 FABIO BELLI
Pagelle Inter Milan, Serie A 9^ giornata (Foto LaPresse)
Analizzando ancora le pagelle di Inter Milan, è giusto parlare anche della prova di uno degli sconfitti: Alessio Romagnoli è risultato essere il migliore, per distacco, tra i giocatori rossoneri e infatti chiude la partita con un bel 7. Il centrale difensivo ha dominato per 90 minuti, annullando Icardi (che fino al momento del gol aveva combinato pochino, gol annullato a parte) e gioca con grande sicurezza infondendo tranquillità a tutto il reparto. L’ennesima dimostrazione della crescita esponenziale di questo ragazzo, pronto anche per essere utilizzato in pianta stabile anche in nazionale; purtroppo nell’azione decisiva anche lui non è esente da colpe, avendo permesso a Vecino di crossare con troppa facilità. Errore comunque veniale: l’uruguaiano era in posizione defilata e Romagnoli era comunque uscito su di lui. Il disastro è stato combinato in mezzo all’area di rigore, dove il traversone è arrivato in maniera leggibile; purtroppo il numero 13 è stato “tradito” da Donnarumma, Musacchio e Abate, questo non cancella un derby giocato a grandi livelli. (agg. di Claudio Franceschini)
ICARDI E POLITANO SUGLI SCUDI
Nelle pagelle di Inter Milan 1-0 sono due i giocatori nerazzurri che si sono meritati un 7. Uno è naturalmente Mauro Icardi, solito implavabile cecchino dell'area di rigore, stavolta decisivo con il suo gol al 92' minuto per dare la vittoria ai nerazzurri, che inevitabilmente porta l'argentino ad essere uno dei migliori in campo. Merita però una citazione particolare Matteo Politano, che al suo debutto nel derby di Milano ha dato qualità e quantità alla causa dell'Inter fino all'ultima goccia di energia, tanto che diventa inevitabile la sostituzione con Candreva, che darà il là all'azione del gol vittoria dell'Inter. Resta però da sottolineare la prestazione di Politano, un acquisto decisamente prezioso per l'Inter. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
LE PAGELLE DEL DERBY INTER MILAN
Un bel derby, dai toni agonistici forti e ricco di capovolgimenti di fronte. L'Inter crea di più, ma il Milan tiene bene e nel finale sembrava pronto ad archiviare il pareggio tanto quanto i nerazzurri. Che all'ultimo assalto, quasi con noncuranza, si è ritrovata a vincere con una prodezza di Icardi e un cross di Vecino che ha mandato in tilt la fino ad allora ottima difesa rossonera. Ecco allora le pagelle finali di Inter Milan, con i voti a tutti i protagonisti della sfida di San Siro. VOTO INTER 7 Gioca il derby per vincere più di quanto non abbiano fatto gli avversari. Ci va vicino in più occasioni, ma ci riesce proprio quando forse era lecito non sperarci più. E' la caratteristica delle grandi squadre. VOTO MILAN 6 Serviva forse un po' di coraggio in più, ma la squadra di Gattuso aveva tenuto bene. Imperdonabile però la distrazione finale, simbolo di una partita che forse si pensava già finita. VOTO GUIDA DI TORRE ANNUNZIATA (ARBITRO) 6.5: Buone valutazioni con qualche momento concitato, necessari i cartellini gialli in un derby giocato di forza da entrambe le squadre.
INTER-MILAN: I VOTI DEI NERAZZURRI
HANDANOVIC 6 Derby piuttosto tranquillo, pronto quando viene chiamato in causa, soprattutto dalla distanza.
VRSALJKO 6.5 La sua vivacità sulla destra è una costante per un Inter che gioca molto sul suo lato. DE VRIJ 7 Derby eccellente in cui spiccano le sue doti da regista difensivo.
SKRINIAR 6.5 Molto attento in marcatura con un brutto cliente come Higuain.
ASAMOAH 5.5 Tanti errori di misura e di posizione, compreso qualche brutto pallone perso. Anello debole in una difesa che funziona.
VECINO 6.5 Non pareva il suo derby, imbottigliato nel centrocampo tutto sostanza che oppone Gattuso. Il cross che vale il gol decisivo cambia tutto, è veramente l'uomo della provvidenza nerazzurra.
BROZOVIC 6.5 Molto concreto, qualche black out in una partita in cui i suoi break tengono comunque costantemente vivo il centrocampo dell'Inter.
POLITANO 7 Qualità abbinata a tanta quantità, non si ferma un minuto e si vedono gli effetti, anche se la difesa del Milan lo tiene quasi sempre bene.
CANDREVA (DAL 37'ST) 6 Ha poco tempo per incidere, ma il gol nasce da una sua palla spazzata al posto giusto al momento giusto.
NAINGGOLAN 6 Buon approccio al derby, poi l'intervento killer di Biglia lo mette fuorigioco anzitempo.
BORJA VALERO (DAL 31'ST) 6 Entra bene a freddo in un derby concitato, gioca una partita ordinata.
PERISIC 6 Le sue fiammate non mancano mai, anche se incide meno del solito visti gli scarsi spazi a disposizione.
KEITA B. (DAL 25'ST) 6 Porta freschezza in un momento in cui quasi tutti i ventidue in campo sono in riserva.
ICARDI 7 Solito derby: tocca a malapena tre-quattro palloni di sostanza, chi è alla fine l'uomo decisivo? Lui, sempre lui.
INTER-MILAN: I VOTI DEI ROSSONERI
G. DONNARUMMA 5 Patatrac finale dopo una buona prestazione: pensava la partita fosse finita? Il cross di Vecino lo scavalca come gli spettatori in tribuna.
CALABRIA 6.5 Ottimo primo tempo fatto anche di grande spinta, poi cala un po' quando le energie lo sostengono meno.
ABATE (DAL 46'ST) 5.5 Entra per fare accademia, si ritrova Icardi davanti, un film dell'orrore in 3 minuti.
MUSACCHIO 5.5 Buon derby, poi al 93' Icardi lo sovrasta e gli fa restare l'amaro in bocca.
A. ROMAGNOLI 7 Eccellente derby, la sua prestazione individuale non meritava di chiudersi con una sconfitta.
RI. RODRIGUEZ 5.5 Primo tempo poco brillante ma ordinato, finisce in calando, in maniera approssimativa. KESSIE 6.5 Forse un po' arruffone ma comunque estremamente concreto in una partita giocata molto sui nervi.
BAKAYOKO (DAL 39'ST) sv Deve fare poco e nulla, non si aspettava di trovarsi in un epilogo del genere.
BIGLIA 6 Da uno come lui non ti aspetteresti più calci e meno calcio, ma il suo primo tempo è così. Nella ripresa sale di tono, gestendo meglio il traffico.
BONAVENTURA 5.5 Derby anonimo, qualche fiammata nel finale solo quando gli interisti non ne hanno più. Troppo poco.
SUSO 5.5 Riesce a tratti a mettere in difficoltà Asamoah nel primo tempo, poi svanisce lentamente nella ripresa.
HIGUAIN 5.5 Al contrario di Icardi, la sua partita di attesa non produce risultati tangibili.
CALHANOGLU 5.5 Più fumo che arrosto, non incide neppure sulle conclusioni dalla distanza che di solito lo portano alla sufficienza.
CUTRONE (DAL 29'ST) 6 Entra con voglia, ma non gli arriva mai il pallone giusto.
ALL. GATTUSO 6 I suoi si dimostrano combattivi e attenti, anche se giocano un derby di minor qualità rispetto all'Inter. Nel finale il Milan sembra averne di più, ma la distrazione finale non è certo di marca "gattusiana": un'anomalia per lui.
IL PRIMO TEMPO DI INTER MILAN
Inter Milan 0-0 al termine del primo tempo: andiamo dunque a vedere le pagelle di questa frazione del derby della Madonnina. Nell'Inter non eccessivamente impegnato Handanovic (voto 6), si muove molto bene sulla destra Vrsaljko (6.5), mentre al centro della difesa fanno buona guardia Skriniar (6.5) e De Vrij (6.5) che coglie anche un clamoroso palo. Asamoah (5.5) gioca invece una partita approssimativa, facendosi spesso infilare sulla sinistra. A centrocampo un po' sottotono Vecino (5.5) si muove meglio Brozovic (6.5) con i suoi consueti break, mentre Politano (7) è l'unico ad affondare con una certa continuità sul fronte offensivo. Sfortunato Nainggolan (6) messo fuori gioco da un duro intervento di Biglia, al suo posto entra un Borja Valero (6) che inizia in modo ordinato. Perisic (6) e Icardi (6) provano a fare quello che sanno, ma non incidono troppo. Nel Milan Donnarumma (6.5) si distingue per un paio di uscite e un bell'intervento su Perisic, ottimo Calabria (7) sulla destra dove il Milan trova una costante fonte di spinta. Musacchio (6.5) e Romagnoli (7) (che salva alla grande su Icardi) coprono bene al centro, sufficiente finora la prova di Rodriguez. Biglia (5.5) rischia grosso con l'entrata su Nainggolan, fa molto meglio Kessie (6.5) soprattuto in fase di copertura, mentre Bonaventura (5.5) gioca una partita fin qui anonima. Suso (6) e Clahanoglu (6) provano a tenere alta la squadra, Higuain (6) lotta ma non trova il guizzo giusto.
PAGELLE INTER-MILAN: I VOTI DEL PRIMO TEMPO
VOTO INTER 6.5 Più vicina al gol degli avversari, che hanno però più "garra charrua", per dirla alla Adani. La perdita di Nainggolan pesa a centrocampo. MIGLIORE INTER POLITANO VOTO 7 Inizia ad accelerare da subito, l'Inter fatica a sfondare ai 16 metri ma lui regala un moto perpetuo. PEGGIORE INTER ASAMOAH VOTO 5.5 Un po' in affanno sulla sinistra, dopo un buon inizio di stagione vive una partita di difficoltà. VOTO MILAN 6.5 Grinta alla Gattuso, manca un pizzico di qualità in avanti per mettere davvero in crisi l'Inter. MIGLIORE MILAN ROMAGNOLI VOTO 7 Intervento difensivo strepitoso che toglie un gol a Icardi, derby finora di grande temperamento. PEGGIORE MILAN BIGLIA VOTO 5.5 Troppo falloso, rischia il rosso su Nainggolan e non riesce a tenere palla con un Milan che avrebbe bisogno di ritmi più compassati.
Bomba d’acqua dal centro al Tiburtino, con strade e negozi allagati, e pesanti disagi alla circolazione. Allagata la basilica di San Sebastiano: l’acqua ha raggiunto il mezzo metro
Salvati in extremis dalle auto che ormai galleggiavano. Spostate da torrenti spontanei su viale Palmiro Togliatti, a Torre Spaccata, come anche sulla Tiburtina. Sono stati molti ieri sera gli automobilisti soccorsi da vigili urbani e pompieri a causa del nubifragio che si è abbattuto per mezz’ora sulla Capitale. Soltanto il comando provinciale dei vigili del fuoco di via Genova ha smaltito 120 interventi di soccorso nel giro di poche ore, numerosi quelli nei sottopassi. Quella di domenica sera è stata una bomba d’acqua, intervallata da una grandinata che ha complicato la situazione e steso un manto bianco in diversi quartieri. Non ci sono stati feriti, ma gli allagamenti hanno provocato danni e disagi: mezzo metro d’acqua nella basilica di San Sebastiano sull’Appia, chiuse sette fermate della metro ( Colli Albani, Lucio Sestio, Cinecittà, Numidio Quadrato, Porta Furba e Quadraro sulla linea A e Pietralata sulla metro B), come anche la stazione Euclide della Roma-Viterbo. Problemi all’Auditorium e negli uffici del V Municipio.
PUBBLICITÀ
CHIUDI X
Interrotta la circolazione su alcune strade, dal centro alla periferia, passando per Prati e Parioli, dove l’acqua in alcuni casi è salita fin quasi alle portiere delle auto a causa dei tombini intasati da foglie e sporcizia, con i cassonetti trasformati in micidiali ostacoli trasportati dalle correnti. Sul web impazzano video drammatici di quello che è successo ieri sera a Roma, con lastre di grandine che galleggiano attorno alle auto bloccate dall’acqua. Voli in arrivo a Fiumicino deviati su Napoli. Ma l’ondata di maltempo ha investito tutta Italia e il meteo prevede già per oggi un abbassamento delle temperature fino a dieci gradi.
Situazione preoccupante ancora una volta nel Catanese con un acquazzone che ha colpito Palagonia, Ramacca e Mineo, già messe a dura prova nei giorni scorsi. Scuole chiuse a Napoli e in altri comuni campani per l’allerta arancione della Protezione civile. Danni a Bologna e Rimini. E a Milano una tromba d’aria ha investito l’hinterland a sud della città (Melegnano e San Donato). Lo spostamento d’aria si è avvertito anche nella stazione Centrale; a Lodi crollo parziale della Cattedrale vegetale del maestro Giuliano Mauri.
Il rating passa Baa2 a Baa3, ultimo gradino prima del livello «spazzatura». Per l’agenzia manca «una coerente agenda di riforme per la crescita». Così le possibilità di addio all’euro (ora molto basse) possono aumentare. E il debito non calerà: resterà al 130% del Pil
Moody’s boccia l’Italia, che paga per l’innalzamento del deficit prospettato nella manovra e l’incapacità del governo di progettare riforme coerenti in uno scenario di crescita in frenata intorno all’1%. L’agenzia americana ha declassato il rating sul debito sovrano dell’Italia a Baa3 da Baa2, appena un gradino sopra il livello «spazzatura», mentre l’outlook diventa stabile. Lunedì si vedrà come reagiranno gli investitori, che ieri hanno dato un assaggio del nervosismo che agita i mercati, facendo volare lo spread, in mattinata, fino a quota 340 punti, ai massimi dall’aprile 2013. Salvo la retromarcia a fine seduta, dopo l’intervento tranquillizzante del vice premier Matteo Salvini che, escludendo una crisi di governo, ha raffreddato lo spread e azzerato le perdite in Borsa.
Il deterioramento delle finanze pubbliche a causa dell’aumento del deficitnei prossimi anni, rispetto a quanto atteso, farà probabilmente stabilizzare il rapporto tra debito e Pil vicino all’attuale 130% negli anni a venire, invece di cominciare a ridurlo, spiega Moody’s. Inoltre le prospettive di crescita più debole potrebbero fare ulteriormente aumentare il debito dal suo livello già elevato. Ma l’agenzia è anche preoccupata dall’assenza di un’agenda di riforme coerenti per allineare la crescita italiana a quella degli altri Paesi in modo sostenibile. Finora l’Italia ha beneficiato di un rialzo temporaneo, legato a una politica fiscale espansionistica, ma la crescita ricadrà nel trend abituale di un aumento intorno all’1%, teme Moody’s. Perfino nel breve termine lo stimolo fiscale offrirà una spinta più limitata di quanto stima il governo.
L’outlook, però, è stabile, perché riflette «la robustezza del credito» dell’Italia, che resta «importante» e che bilancia l’indebolimento della politica fiscale. Tra i punti di forza, Moody’s cita l’alto grado di ricchezza delle famiglie, un cuscinetto contro gli choc futuri, ma anche una fonte sostanziosa per finanziare il governo. Il downgrade di Moody’s è arrivato in tarda serata, al termine di una giornata convulsa, finita (in apparenza) meno peggio di quanto si temesse, con il differenziale tra Btp decennali e Bund tedeschi tornato, dopo la fiammata della mattina, a quota 315 punti — meno dei 325 punti segnati giovedì — e un rendimento del 3,58%. A scatenare le vendite sui bond italiani è stato ancora il contenuto della lettera della Commissione Ue, che ha definito la manovra dell’Italia «una violazione delle regole senza precedenti», recapitata a Roma giovedì da Pierre Moscovici. Anche se poi il commissario Ue per gli Affari economici e monetari ieri ha indicato un possibile accordo attraverso «un dialogo costruttivo» con le autorità italiane. Cruciale però sarà la risposta, entro lunedì da parte del ministro dell’Economia Giovanni Tria.
La fuga degli stranieri dall’Italia ieri è stata certificata ieri dalla Bce: gli investitori esteri hanno venduto circa 17,9 miliardi di euro di titoli italiani (azioni, obbligazioni e titoli di Stato) ad agosto. La Banca d’Italia, nel suo Bollettino economico, dà un dettaglio in più: di quel portafoglio, sono stati venduti titoli di Stato per 17,4 miliardi.