Salvini: «ci vogliono in ginocchio per
soffiarci le aziende». E attacca ancora
Juncker
Il ministro difende la manovra, nega che vi sia stato un dietrofront e torna a criticare il presidente della Commissione Ue: «Cercate su Google Juncker che barcolla...»
«Nell’Ue c’è qualcuno che punta a mettere in ginocchio l’Italia per comprare sottocosto le aziende sane che sono rimaste, qualcuno vuole una Italia debole, precaria, in ginocchio perché poi viene a fare shopping e compra quello che i nostri nonni hanno costruito con fatica». Il ministro dell’Interno Matteo Salvini tiene il punto nello scontro con l’Europa, torna ad attaccare Juncker e cerca di spiegare quali sono, dal suo punto di vista, le ragioni delle critiche che arrivano da Bruxelles.
«Nessun dietrofront»
Lo spread scende, la Borsa di Milano vira verso il bello. Tutto merito del dietrofront sulla manovra? Il vicepremier non ci sta: «Tanti giornali non sanno come riempire le loro pagine. Noi abbiamo sempre detto che avremmo fatto una manovra coraggiosa, le minacce non mi sfiorano, è chiaro che noi puntiamo al fatto che negli anni futuri il debito e il deficit scenderanno. Quest’anno volevamo mantenere almeno una parte dei sacri impegni presi con gli italiani». Queste le parole del vicepremier e ministro dell’Interno,ospite a Mattino Cinque. «Abbiamo sempre detto che avremmo fatto una manovra coraggiosa anche se in Europa ci bacchettano... queste minacce non mi sfiorano e come D’Annunzio dico: me ne frego, tiriamo dritto e rispondiamo solo agli italiani».
«Juncker barcollante»
Poi Salvini va all’attacco del presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker. «Questo signore è il capo del governo che presiede 500 milioni di europei, è un signore che arriva da un paradiso fiscale come il Lussemburgo, già che gli italiani debbano dipendere dagli umori di un tizio che ha fatto il ministro in Lussemburgo mi sembra strano... se a casa qualcuno va a digitare su Google Juncker sobrio o barcollante troverà delle immagini abbastanza evidenti, a volte impressionanti». A stretto giro di posta arriva la reazione di Matteo Renzi su Twitter: «Salvini e Di Maio adesso usano il manganello web contro Junker. Sanno di aver combinato un disastro per l’economia italiana e hanno bisogno di un capro espiatorio. Dovevano cambiare l’Italia, adesso cercano solo di cambiare discorso. #Resistenzacivile».
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