La FIAT nasce l’11 luglio del 1889, scrivendo una pietra miliare nella storia dell’automobilismo italiano.
E’ indiscutibile che gli italiani hanno una grande vocazione per i motori e la FIAT ha modellato, almeno in buona parte, questa grande passione roboante!
La Fiat
La FIAT è parte strutturale ancor di più del tessuto sociale piemontese, non solo per il lavoro e il benessere, ma anche per l’indotto. Il varo e le fatidiche firme della fondazione della casa automobilistica più importante d’Italia è avvenuto a Palazzo Bricherasio. Il primo nome della società era Società AnonimaFabbrica Italiana Automobili Torino, ma la Fiat di anonimo ha avuto sempre poco.
In principio le fabbriche erano in Corso Dante e davano lavoro a 150 operai e impiegati in tutto. Si trattava di un piccolo nucleo, destinato ad aumentare in modo esponenziale, facendo arrivare dal sud Italia,migliaia di emigranti in cerca di lavoro e benessere.
Oggi a Torino e dintorni, ci sono i figli e i nipoti di quei lavoratori, che sono diventati professionisti, avvocati, medici; una gran soddisfazione per i genitori che tanto hanno lavorato in quelle fabbriche, specie alla famosa“catena di montaggio”.
Il senatore Giovanni Agnelli
L’idea della Fiat, anche se ancora embrionale, venne ad alcuni aristocratici, come Emanuele Cacherano di Bricherasio e Cesare Goria Gatti; già rodati dal successo precedente, per via della realizzazione dell’automobile Welleyes. Tuttavia per un’impresa simile, avevano bisogno dell’avallo finanziario del Banco di Sconto e Sete.
Il destino volle che la defezione improvvisa di Michele Lanza, spalancasse le porte al possidente Giovanni Agnelli, un patriarca destinato a far parlare si sé. I primi anni della casa automobilistica furono un po’ turbolenti, ma poi Agnelli, determinato, prese in mano l’azienda, traghettandola verso anni di successi inimmaginabili all’inizio. Colui che sarebbe diventato senatore durante il fascismo, sarebbe anche rimasto a capo della Fiat fino alla fine del secondo conflitto mondiale. La morte improvvisa per un incidente con idrovolante dell’unico figlio e il trovarsi con una nuora e un gran numero di nipoti, cambiò prospettiva. Il patriarca era severissimo, un uomo inossidabile.
Fiat Topolino
Dalla prima vettura costruita dalla FIAT, modello “3½ HP”, prodotta in 8 esemplari, ne era stata fatta di strada! La costruzione del famoso stabilimento produttivo del Lingotto a Torino, iniziò già nel 1916 ed entrò in funzione nel 1923. Il mercato automobilistico del primo ‘900 era pioneristico, e riservato a pochi.
Ma durante il fascismo, il duce, chiese ad Agnelli un’auto accessibile, piccola, e in grado di muoversi in vie strette, tipiche dei paesini italiani. Nacque la Fiat Topolino, che avrebbe fatto epoca. Importanti furono le corse di quell’epoca. I successi sportivi per la Fiat arrivarono nella gara Sassi-Superga con il modello 24HP guidato da Vincenzo Lancia.
La rapida espansione del mercato automobilistico consentì alla Fiat di crescere velocemente, riuscendo nel 1908 ad aprire, anche una filiale nel mercato statunitense, molto difficile per gli europei. La Fiat non era solo “utilitarie, ma anche nautica, e camion per trasporto merci.
Nasce la Fiat 500
La famiglia Agnelli lega indissolubilmente il suo nome alla Fiat, ma dopo la seconda guerra mondiale, il senatore patriarca passa il testimone a Valletta; poiché nessuno dei suoi nipoti è ancora in grado di tenere il timone.
Nemmeno il suo primo nipote suo omonimo, che avrebbe tardato ancora molto a prendere le redini della Fiat.Valletta, era uomo di qualità eccellenti, e si occupò di fare da “reggente” in modo impeccabile; facendo rialzare l’azienda dalle gravi condizioni per via del secondo conflitto bellico, e curando il “delfino”, quel Giovanni Agnelli junior che avrebbe preso il suo posto. La Fiat sfornò due piccole auto, economiche e maneggevoli, ovvero, la 500 e la 600. Queste auto hanno in qualche modo ricostruito l’entusiasmo degli italiani durante gli anni cinquanta e sessanta, firmando letteralmente il boom economico. Auguri alla Fiat, e che dia ancora tanto lavoro agli italiani e magari auto ecologiche!
Autore: Simona Aiuti
Mi chiamo Simona Aiuti, sono giornalista, web editor e autrice di romanzi. La scrittura è parte di me; amo la letteratura, esplorare i mutamenti del costume, la storia, lo sport, e l’arte. Mi piace visitare i musei, le mostre. Sono affascinata dall’inconoscibile e curiosa del mondo.
fonte italia.it
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