Savona sul Def : «Se lo spread ci sfugge
la manovra dovrà cambiare»
Il ministro per gli Affari Europei in netto contrasto con i vicepremier Di Maio e Salvini intenzionati a non farsi intimidire da mercati e e autorità europee. Poi sui Btp: «Intervenga Draghi»
« Se ci sfugge lo spread la manovra deve cambiare». Lo ha detto il ministro per gli Affari europei Paolo Savona a Porta a Porta. L’affermazione del ministro per i rapporti con la Ue nonché economista è in netto contrasto con quanto da giorni vanno dicendo i due vicepremier Salvini e Di Maio, secondo i quali non saranno nè lo spread nè i moniti dell’Europa a far cambiare la rotta alla legge di bilancio. «Chiederemo aiuto agli italiani» aveva detto poche ore prima Salvini alludendo a un acquisto dei titoli di stato; Di Maio gli aveva fatto eco dicendo che «la crisi di 7 o 8 banche non ci farà cambiare idea.
Nonostante la strategia diversa rispetto ai vicepremier, il giudizio di Savona sulla manovra è tutt’altro che negativo. «C’è bisogno di ben oltre il 2,4% di rapporto deficit-Pil - ha detto sostenendo inoltre che il Def presentato è «corretto, cauto e moderato». «Ci dicono che le previsioni della manovra sono ottimistiche? Sono i risultati di modelli egonometrici e degli interventi che noi facciamo», ha aggiunto Savona secondo cui Fmi e Bankitalia «sbagliano quando mettono la stabilità finanziaria come presupposto dello sviluppo, io dico che devono andare almeno di pari passo. La costruzione dell’Europa non dà per scontato che si debba avere la stabilità prima dello sviluppo».
Sui timori per le impennate dello Spread, poi, Savona auspica che «Draghi abbatta il differenziale intervenendo in acquisto. Tra i compiti della Bce c’è quello della stabilità finanziaria». Anche se la previsione del Ministro è che non arriverà a 400