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Tuesday, October 16, 2018

FIRENZE - Palazzo Vecchio e i suoi tesori-/Manovra 2019 approvata e inviata alla Ue. Sì a pace fiscale e tagli alle pensioni d’oro






Manovra 2019 approvata e inviata alla

 Ue. Sì a pace fiscale e tagli alle pensioni 

d’oro

Via libera al decreto fiscale e alla legge sul bilancio. Conte: «Pronti a mandare subito comunicazione a Bruxelles»


Manovra 2019 approvata e  inviata alla Ue. Sì a pace fiscale e tagli alle pensioni d’oro
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Via libera del Consiglio dei ministri alla manovra 2019. Il premier Conte: «Abbiamo, nei tempi previsti, approvato il decreto fiscale, e il disegno di legge sul bilancio. Manderemo la comunicazione a Bruxelles. Abbiamo tenuto conti in ordine mantenendo promesse». E sulla pace fiscale: «Condono? Voi chiamatela come volete. Noi la chiamiamo definizione agevolata. Le scelte lessicali sono libere». Il vicepremier Salvini: «Cominciamo a mantenere gli impegni presi, con coraggio, a partire dallo smantellare la legge Fornero, non c’è un aumento di una tassa in questa legge di bilancio. C’è un risparmio di oltre mezzo miliardo di euro dalla voce immigrazione, che arriverà ad essere di un miliardo e mezzo nel trienno, reinvestito in sicurezza». In conferenza stampa il vicepremier Di Maio ha chiarito: «Credo che questa legge di bilancio dimostri che le cose si possono veramente fare. In questi giorni in cui si sta creando tanta paura io dico ai cittadini che non bisogna avere paura e che bisogna avere solo paura di avere paura. Noi terremo i conti in regola». Infine il ministro dell’Economia «Non sono portato al masochismo, di subire tutta legge di bilancio e la discussione per dimettermi dopo, smentisco, non avrebbe senso» ha detto Giovanni Tria, smentendo le voci su sue possibili dimissioni dopo il percorso della legge di bilancio.
Il piano inviato a Bruxelles
Nel draft budgetary plan inviato a Bruxelles il governo prevede un incremento per i premi delle assicurazioni dall’attuale 59 per cento al 75% per il 2019 e dall’attuale 74% al 90% per il 2020. Negli anni successivi il prelievo sale al 100%. Il piano contempla anche la proroga per l’ecobonus per le ristrutturazioni e l’efficienza energetica, in entrambi i casi al 50%. Il bonus per l’efficienza energetica è più basso rispetto al passato: la percentuale precedente era fissata al 65%.
La pace fiscale
L’accordo raggiunto dopo un lungo braccio di ferro sul decreto fiscale collegato alla legge di bilancio stabilisce un’aliquota al 20% per sanare il pregresso di chi ha già presentato la dichiarazione dei redditi. Sarà prevista l’opzione di dichiarazione integrativa ma con la possibilità di far emergere fino ad un massimo del 30% in più rispetto alle somme già dichiarate e comunque con un tetto di 100.000 euro per periodo d’imposta. Per ridurre il contenzioso, si potranno inoltre sanare le liti con il fisco pagando senza sanzioni o interessi il 20% del non dichiarato in 5 anni in caso di vittoria del contribuente in secondo grado (o il 50% in caso di vittoria in primo grado). Allo stesso tempo, con la rottamazione ter delle cartelle Equitalia saranno cancellati sanzioni e interessi, dilazionando i pagamenti in 20 rate in 5 anni e arriverà lo stralcio delle minicartelle sotto mille euro accumulate dal 2000 al 2010.

Pensioni e pace fiscale, tutte le novità nella manovra 2019
  • Pensioni e pace fiscale, tutte le novità nella manovra 2019
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  • Pensioni e pace fiscale, tutte le novità nella manovra 2019
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La manovra 2019, sì del consiglio dei Ministri

Il reddito di cittadinanza
«Nei prossimi giorni conoscerete tutti i numeri, ma è una misura omogenea su tutto il territorio» dichiara inoltre Di Maio, al termine del Cdm. «La grande sfida sarà rifondare i Centri per l’impiego, e la mia personale sarà quella di far tornare il sorriso alla gente quando parla di Cp - aggiunge -. Possiamo farla partire nei primi 3 mesi del 2019, ma stiamo lavorando già da 3 mesi con le Regioni per riformare il sistema della formazione - spiega -. Domani al Mise incontrerò tutti gli assessori regionali al Lavoro e ci metteremo ulteriormente al lavoro per questa sfida di civiltà, perché esiste in tutta Europa». Servono 9 miliardi (di cui 2,6 da attingere dalle risorse già stanziate per il Rei) a cui aggiungere un ulteriore miliardo destinato al rafforzamento dei centri per l’impiego. L’attivazione vera e propria della misura scatterà nei primi tre mesi del 2019. L’assegno da 780 euro, secondo quanto annunciato finora, verrà caricato sul bancomat, con una sorta di monitoraggio degli acquisti. Il sostegno sarebbe garantito solo a patto di frequentare corsi di formazione e di prestare 8 ore a settimana di lavoro socialmente utile. Il reddito verrebbe meno dopo il rifiuto di tre offerte di lavoro, ma con una specifica «geografica», con l’obiettivo di non penalizzare cioè chi non accetterà come prima offerta un’occupazione al di fuori della propria città o Regione.
Cartelle e pensioni
Il superamento della legge Fornero è una misura che entrambe le forze di governo rivendicano. L’obiettivo è di garantire la possibilità di andare in pensione a chi tra età e contributi arriva a `quota 100´, probabilmente partendo dalla combinazione 62-38. Il costo è di 7 miliardi di euro e il meccanismo dovrebbe partire a febbraio. Via sanzioni e interessi per tutti su cartelle e liti con il Fisco, con pagamento dilazionato in 20 rate trimestrali, cioè in 5 anni. Lo stralcio riguarda le cartelle sotto i 1000 euro ante 2010. A copertura della legge di bilancio arriverà dal taglio delle pensioni d’oro un miliardo in tre anni. L’intesa prevede decurtazioni sopra i 4.500 euro netti al mese. Il taglio nella parte di assegno non coperta dai contributi pagati porterà nelle casse dello Stato un miliardo di euro nell’arco di un triennio.

CORRIERE.

Sunday, October 14, 2018

ITALIA MIA CASA- CITTA DI Firenze - Polonia-Italia 0-1. Biraghi traverse e occasioni: gli azzurri dominano e al 93’ vincono, retrocessione evitata





Polonia-Italia 0-1. Biraghi traverse e 

occasioni: gli azzurri dominano e al 93’ 

vincono, retrocessione evitata

Jorginho colpisce l’incrocio con un tiro da fuori dopo un minuto, poi il bis di Insigne e parate decisive di Sczczesny e pericoli da Zielinski e Milik. Poi, nel recupero, i tre punti

(Reuters) (Reuters)
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All’ultimo respiro di una partita che sembrava stregata l’Italia ritrova la vittoria, l’orgoglio, il senso di squadra. Ci pensa la zampata di Biraghi, appena alla terza presenza, quando ormai lo 0-0 è inchiodato e le lancette stanno per imboccare l’ultimo giro di orologio. Così, in un colpo solo, con il 18° tiro riassaporiamo il gusto del gol, la salvezza nella Nations League e possiamo continuare a sperare di poter sorpassare il Portogallo e magari vincere il gironcino. Ma andiamo piano con i voli pindarici. Un passo alla volta. Accontentiamoci di questa piccola impresa, meritata, ma sofferta, contro una Polonia inguardabile.
È la migliore Italia di Mancini, soprattutto nel primo tempo: sfavillante, dinamica, aggressiva. Solo imprecisa. Senza centravanti e senza gol. Il falso nove, stavolta Bernardeschi, è il simbolo di una squadra bella e inconcludente sino a sfiorare l’autolesionismo. Il primo tempo difficilmente ce lo toglieremo dagli occhi: gioco, triangolazioni, velocità. Manca l’acuto, una vera maledizione. Il tridentino piace e non dà punti di riferimento, ma non graffia. E poi ci si mette anche la sfortuna sotto forma di due traverse nei primi 8 minuti. E quando gli azzurri aggiustano la mira ci mette una pezza lo juventino Szczesny con tre parate una più bella dell’altra. Sembra una partita stregata. Anzi lo è. Sino all’ultimo respiro, l’ultima azione. L’Italia c’è ancora: a un passo dal burrone, la risposta che serve.

Biraghi, gol e dedica ad Astori (Reuters)
Biraghi, gol e dedica ad Astori (Reuters)
Mancini a un mese di distanza stravolge la sua filosofia. A settembre, tra le due partite, aveva cambiato nove giocatori su undici. Adesso neppure uno. Dentro lo stadio della Slesia giocano gli stessi che per un’ora hanno messo in croce l’Ucraina con una sorta di doppio play a centrocampo (Verratti-Jorginho) e il tridentino tecnico in attacco in cui stavolta Bernardeschi fa il falso nove e Insigne a sinistra. Come a Genova, anzi meglio. L’Italia per un tempo incanta, gioco e occasioni, la migliore dopo l’Europeo contiano.
(Getty Images)
(Getty Images)
La Polonia non si è scrollata di dosso la sconfitta con il Portogallo. Gli azzurri invece incantano: ritmo, gioco, velocità. Un 4-3-3 che nella fase centrale del primo tempo, quando tentiamo il tutto per tutto, diventa 4-2-3-1 con Barella sulla trequarti dietro Berna. Il problema è sempre lo stesso: il gol. Siamo imprecisi e sfortunati: due traverse, con un tiro da fuori di Jorginho e un allungo di Insigne dopo un cross perfetto da destra di Chiesa. Poi si esalta Szczesny: sullo stesso «brasiliano» del Chelsea, sull’incornata di Chiellini, sul diagonale di Florenzi.
Nel secondo tempo la Polonia prova a riaggiustarsi, cambiando subito gli interni di centrocampo, ma gli azzurri non rinunciano a fare gioco anche se l’intensità scema e sale la stanchezza. Florenzi non controlla un ghiotto pallone, Bernardeschi di testa non trova la porta. L’Italia spinge e rischia in contropiede: Donnarumma salva due volte su Grosicki, uno dei nuovi entrati. La carta giusta è Lasagna, preferito a Immobile. L’esordiente dell’Udinese, convocato quasi per caso al posto dell’infortunato Zaza, trasforma l’angolo di Insigne nell’assist per Biraghi. È la prima vittoria in Nations League. La prima in trasferta dopo un anno. L’Italia dei gregari, campioni per una notte.

Friday, October 12, 2018

ITALIA MIA CASA-Pisa Turismo Official Video-Sciopero studenti e manifestazione, a Torino bruciati manichini di Salvini e Di Maio





Sciopero studenti e manifestazione, a

 Torino bruciati manichini di Salvini e Di

 Maio

Cortei da Roma a Palermo, da Monza a Napoli. Slogan contro il governo giallo-verde, fumogeni e traffico in tilt. Prossimo appuntamento il 16-17 ottobre

Un momento della manifestazione a TorinoUn momento della manifestazione a Torino
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Studenti medi e universitari in piazza a Roma e traffico in tilt in molte altre città italiane (Monza, Torino, Palermo, Catanzaro, Napoli, Catania) per protestare contro la prospettiva di nuovi tagli alla scuola e le «promesse tradite» del governo del cambiamento ma anche contro il decreto sulla sicurezza e le politiche anti migranti. Spiega Giammarco Manfreda, coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi, dichiara: «Non possiamo più accettare che questo governo si riempia la bocca di parole come “cambiamento”, per poi offrire solo regresso. Telecamere nelle scuole e leva militare sono provvedimenti dannosi e inutili. Diciamo no alle manovre di “risparmio” sulla scuola, come il taglio di 100 milioni annunciato qualche giorno fa, no a una visione limitata del ruolo dei giovani e dell’Istruzione nella società. Se il governo non ha paura di cambiare, lo dimostri investendo in istruzione».
I manichini bruciati a Torino
A Torino gli studenti hanno bruciato dei manichini raffiguranti i vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Il corteo, promosso dagli Studenti Indipendenti, è partito da piazza Arbarello e ha sfilato per le vie del centro città per raggiungere piazza Castello. Davanti al Miur, in corso Vittorio, i ragazzi hanno dato fuoco a una telecamera di cartone posta sopra dei mattoni. «I mattoni sono quelli che rischiano di caderci in testa tutti i giorni - spiegano - Le telecamere sono quelle che vogliono mettere in ogni scuola per controllarci». Tanti i cartelli contro il governo: «Lega Salvini e lascialo legato», «Una scuola sicura è antirazzista è antifascista». Sui lampioni di piazza Castello sono state attaccate alcune foto dei leader di Lega e Movimento 5 Stelle col volto imbrattato di vernice rossa. La zona della protesta, di fronte agli uffici della prefettura, è presidiata da polizia e carabinieri.
Roma e Napoli
A Roma la manifestazione ha preso avvio da Piazzale Ostiense al grido di «#Chihapaura di cambiare? Noi no!». La protesta è stata organizzata dall’Unione degli studenti, Rete degli studenti medi e Fronte Gioventù Comunista. Gli studenti hanno acceso fumogeni. Si registrano forti disagi al traffico in zona. A Napoli, migranti e studenti hanno sfilato insieme al grido di «Mimmo Libero», in segno di solidarietà al sindaco di Riace, Mimmo Lucano, posto agli arresti domiciliari. Il corteo partito da piazza Garibaldi si è incrociato con un’altra frangia in piazza Matteotti. Qui si sono aggregati i Movimenti per il diritto alla casa e i centri sociali. I manifestanti sono diretti, scortati dalle forze dell’ordine, sotto la Prefettura. In via Medina sono stati esplosi dei petardi e accesi fumogeni. Studenti e migranti chiedono sicurezza nelle città, nelle piazze e nelle scuole.
Le ragioni della protesta
Dice Enrico Gulluni, Coordinatore Nazionale dell’Unione degli Universitari: «Sull’Università non c’è alcuna proposta reale per incrementare il finanziamento ordinario del sistema universitario o per superare il numero chiuso ma solamente annunci e slogan». La Rete della Conoscenza, il cartello che unisce Uds e Link- coordinamento universitario, protesta contro «l’atteggiamento di totale chiusura al confronto del governo, al punto che Bussetti rifiuta di incontrare le rappresentanze studentesche». Mentre, obiettano loro, il ministro già una settimana fa ha trovato il tempo di incontrare una delegazione di rappresentanti del movimento giovanile della Lega. Contestate anche le misure sul lavoro che gli studenti giudicano «insufficienti»: «Non basta la riforma dei centri per l’impiego prevista dal programma: una vera guerra alla precarietà significa abolire i contratti precari e garantire diritti e tutele a tutti i giovani che entrano nel mercato del lavoro», spiegano. Concludono Manfreda e Gulluni: «La mobilitazione non si arresta: non possiamo fermarci di fronte alla barbarie di questo governo, che trascura l’istruzione ma non dimentica mai di demonizzare gli ultimi e di calpestare diritti acquisiti in anni di lotte. Il 16 e il 17 novembre, in occasione della Giornata Internazionale dello Studente, torneremo a mobilitarci!».

ITALIA LINKS

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