Immigrazione e dl sicurezza: nuove
tensioni nel governo. M5S chiede a
Salvini un ripensamento sui migranti
I Cinque Stelle avrebbero chiesto un rinvio del dl migranti. Conte smentisce: nessun contrasto
Nuove scintille tra Lega e Cinque Stelle. Stavolta a infiammare il clima all’interno dell’esecutivo è il dl migranti che dovrebbe approdare lunedì all’esame del Consiglio dei ministri . «Nessun problema sul decreto migranti», assicura il vicepremier Matteo Salvini che ha annunciato lo slittamento del cdm a lunedì’ per ragioni di «cortesia istituzionale». Alcuni passaggi come l’abrogazione del permesso per motivi umanitari, l’introduzione di permesso per casi speciali che può avere durata di un anno anziché due e la sostituzione del permesso per cure mediche hanno acceso gli animi nei falchi. E ancor più nel mitrino sono le restrizioni all’acquisizione della cittadinanza e l’abrogazione della norma che prevede il diritto di iscrizione anagrafica del richiedente asilo. «Alcune delle critiche mosse — spiega all’Adnkronos una fonte di governo del M5S a difesa del testo del ministro dell’Interno — le trovo davvero ideologiche. Se fanno la guerra aperta a Salvini su aspetti così tecnici è chiaro che si rischia l’implosione. D’altronde il decreto immigrazione è firmato da Salvini, mica dal Papa... che si aspettavano?».
Problemi anche sul fronte del dl sicurezza, invece, i problemi sarebbero di natura tecnica. I tecnici del ministero del Mef puntano l’indice sul fatto che il testo mantiene le 5 sedi per l’Agenzia nazionale dei beni confiscati alla mafia attualmente operative: oltre a quella centrale di Roma, le sedi secondarie di Reggio Calabria, Napoli, Palermo e Milano. Il Mef ha ritenuto la misura troppo onerosa, e ha chiesto di sforbiciare le sedi a quattro e dare la possibilità all’Agenzia di decidere dove tenerle. Rilievi sul dl sicurezza, infine, anche da parte dell’Anci riguardo la disposizione in materia di accesso al Centro elaborazione dati (Ced) da parte della polizia municipale. La discussione è in evoluzione. I Cinque Stelle, specie sui migranti, avrebbe chiesto a Salvini un ripensamento prima di approdare al Cdm lunedì. Intanto Conte ha smentito voci di contrasti nella maggioranza: «Assolutamente no. E’ un decreto che il vicepresidente Salvini ha gia anticipato e su cui stiamo gia’ lavorando».
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