Il vicepremier avvisa i grillini: stiamo perdendo troppo tempo
, a gennaio una decisione
ANSA
Il ministro dell’Interno Salvini al salone del ciclo e del motociclo
Pubblicato il 11/11/2018
Ultima modifica il 11/11/2018 alle ore 08:22
AMEDEO LA MATTINA
ROMA
Va bene rispettare il contratto di governo e attendere l’analisi costi-benefici sulle grandi opere, ma quanto devono durare questi studi sull’opportunità di realizzare Tav, Pedemontana, Terzo Valico? Matteo Salvini comincia a perdere la pazienza, ad essere insofferente nei confronti degli alleati 5 Stelle. Vuole una risposta in tempi rapidi, se l’aspetta per gennaio, non oltre. Intanto schiera apertamente il suo partito con la piazza di Torino dove ieri erano presenti i parlamentari eletti in Piemonte e gli amministratori locali. «È stato innanzitutto un segno di rispetto e di attenzione verso il mondo produttivo e imprenditoriale che manifesta evidentemente un disagio», spiegano i parlamentari del Carroccio Elena Maccanti, Alessandro Benvenuto, Gualtiero Cassaratto e Marzia Casolati. «Secondo noi l’opera va realizzata. È chiaro che ci sia una forte spinta popolare», sottolinea il capogruppo Riccardo Molinari, l’uomo forte della Lega piemontese.
Il Carroccio insiste sulla necessità di dotare l’Italia delle infrastrutture necessarie. Certo, dice Salvini, ci sono dei tecnici al lavoro («gente più competente di me che dovrà dire se costa di più andare avanti o tornare indietro»), ma il vicepremier non ha alcun dubbio che nel nostro Paese ci sia bisogno di più ponti, più strade, più ferrovie, più aeroporti. E comunque «un’opera cominciata è sempre meglio finirla». A Salvini non è piaciuto quel passaggio che ieri nell’intervista a La Stampa Luigi Di Maio ha dedicato alla Pedemontana. Ci sarebbe, ha detto il leader del M5S, un problema dal punto di vista economico e ambientale che ha sollevato forti perplessità nei ministri delle Infrastrutture e dell’Ambiente, Danilo Toninelli e Sergio Costa. Un dossier ad alta tensione per la Lega a trazione veneta: affossare quest’opera significherebbe una cocente sconfitta e un grave danno d’immagine per il governatore Luca Zaia. Così come chiudere i cantieri della Tav e archiviare il Terzo Valico sarebbe un segnale devastante che il governo gialloverde darebbe alle categorie produttive del Nord. Salvini non si può permettere che ciò accada. Se inoltre si considera che a maggio del 2019 si vota per le Europee, allora è chiaro che il tempo stringe. Per il momento sta al “gioco” dell’attesa dei costi-benefici, ma ancora due mesi al massimo, poi entro gennaio bisognerà sciogliere il nodo. Un’impazienza che trapela anche dalle parole di Gian Marco Centinaio. «Io concordo coi colleghi dei Cinque Stelle quando dicono che bisogna fare le strutture che servono ed evitare di sprecare soldi. È lo stesso obiettivo che abbiamo anche noi, che però siamo convinti che la Tav serva. Però anche loro ci dicano cosa vogliono fare», avverte il ministro leghista.
Quello delle grandi opere è rimasto l’unico terreno sul quale il centrodestra è rimasto unito. Silvio Berlusconi ha gioco facile a prendersela con i 5 Stelle. Il leader di Fi esalta l’iniziativa di Torino contro «la follia ideologica» dei grillini, una piazza «spontanea dell’altra Italia, quella delle persone serie, che al governo non chiedono assistenzialismo ma investimenti nelle infrastrutture». Per Maria Stella Gelmini, presente a Piazza San Carlo, la manifestazione è «un avviso di sfratto al governo M5s-Lega». «Qui - dice la capogruppo azzurra - la gente è stufa dell’arroganza, dell’incompetenza, delle false notizie, delle false commissioni, dell’incapacità cronica, delle recite da cabaret». La speranza dell’opposizione è che il ciclo politico di questa maggioranza cominci ad esaurirsi. Matteo Renzi ne è convinto: di fronte ai tanti no alle Olimpiadi e alle grandi opere, secondo l’ex segretario del Pd, «tornerà il ciclo di chi dice Sì».
Vedere in quella piazza l’inizio di una nuova fase politica è sicuramente esagerato, ma intanto è una soddisfazione che da Torino sia arrivato « un gigantesco “vaffa” a Beppe Grillo», come scrive su Twitter il capogruppo di Fratelli d’Italia Francesco Lollobrigida.
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