È il giorno del popolo del sì: l’Onda riempie piazza Castello. Gli organizzatori: siamo
oltre 30mila
Il promotore della petizione Sì Tav Mino Giachino: «Da oggi nulla
sarà più come prima»
Pubblicato il 10/11/2018
Ultima modifica il 10/11/2018 alle ore 12:17
ANDREA ROSSI, EMANUELE GRANELLI
TORINO
La sfida del Sì è vinta in partenza. Alle 11 piazza Castello è piena all’inverosimile, migliaia e migliaia di torinesi mobilitati per dire di sì alla Tav ma soprattutto per dire di si a un futuro fatto di infrastrutture, lavoro, sviluppo, cultura, inclusione, diritti. Gli organizzatori dicono con orgoglio: «Siamo oltre 30 mila». Una manifestazione che «hanno cercato in tutti i modi di impedire», dice dal palco Mino Giachino. «E se siamo qui e solo per merito di prefetto e questore», dice lanciando un’indiretta accusa al Comune e dedicando la piazza a due imprenditori come Sergio Pininfarina e Sergio Marchionne.
È la vittoria delle sette donne di Sì, “Torino va avanti”, mobilitazione nata dieci giorni fa su Internet e capace di mobilitare una folla immensa. In piazza ci sono gli imprenditori, arrivati con i loro dipendenti, sindacalisti, costruttori, commercianti, personalità politiche, docenti universitari. E soprattutto un mare di gente comune accorsa per dire di sì alle infrastrutture ma anche a una città che scommetta sul futuro e non si faccia paralizzare dai No. un messaggio esplicitamente rivolto a Chiara Appendino e alla sua giunta.
In molti hanno raccolto l’invito dell’organizzazione a vestirsi di arancione, simbolo del raduno Sì Torino va avanti. Sono oltre trentamila, secondo gli organizzatori, le persone arrivate per la manifestazione Si Tav. Accanto alle bandiere Per il sì alla Torino-Lione anche gli striscioni di quelli che protestano contro il no all’ampliamento della Ztl.
In piazza anche alcune bandiere a cinque cerchi, simbolo delle Olimpiadi invernali di cui Torino ha perso la candidatura per il 2026 dopo le divisioni all’interno della maggioranza pentastellata.
«Da oggi nulla sarà più come prima. Cambia il clima intorno alle grandi opere per rilanciare l’ economia» ha detto Mino Giachino , promotore della petizione Si Tav che, nelle ultime ore, ha superato le 60mila firme. «In questa piazza c’è un Pil che si aggira intorno ai 20 e 30 miliardi», ha aggiunto Giachino (tra i primi ad arrivare in piazza Castello) in merito alla presenza degli imprenditori e dei lavoratori.
«Da Torino parte un messaggio forte e chiaro che riguarda tutta l’Italia - spiega il presidente dell’Unione Industriale di Torino, Dario Gallina - Un messaggio per le grandi opere di collegamento verso l’Europa, per il nostro futuro, delle nostre imprese, per il lavoro e le future generazioni. La Torino-Lione e il Terzo Valico possono determinare la centralità dell’Italia in Europa e chi ha la responsabilità di governo può e deve avere la statura politica di cambiare decisioni e idee se non sono coerenti con il futuro del Paese».
la stampa
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